Pop-diagnosi : i grandi successi pop come libere associazioni
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Le libere associazioni costituiscono tuttora uno degli strumenti più preziosi nella pratica analitica e sono fonte inesauribile di informazioni : la loro qualità (idealmente) spontanea e non filtrata permette l’accesso a contenuti inconsci che non sono normalmente tangibili. Certamente le resistenze e le censure spesso impediscono un flusso narrativo libero, considerato anche che la società impone un controllo sui contenuti del discorso e sulla sua forma.
L’esperienza di libera associazione è pertanto fortemente liberatoria e autentica, e il materiale emerso, come già accennato, dice molto su chi lo ha prodotto.
Il mio tentativo, in questa breve serie di trattazioni, è quella di analizzare dal punto di vista clinico-diagnostico oltre che sociologico una serie di canzoni pop di successo, del presente così come del passato, intendendo il testo come una libera associazione capace di dire qualcosa sull’autore o sul suo ambiente di vita, così come sulle sue relazioni significative, il suo rapporto con la vita e la morte ed altre tematiche di varia natura.
Penso sia inoltre il caso di dire che questo tipo di indagine testuale è volutamente ironica, ma persegue due scopi :
- dimostrare come la psicologia sia in grado di prestarsi ai più svariati utilizzi e rimanga sempre un buon filtro interpretativo per gli avvenimenti in genere
- sottolineare l’atteggiamento di una certa parte del mondo della ricerca e della letteratura psicologica, che produce approfonditissime analisi di fenomeni minori, i cui risultati sembrano soltanto funzionali al compiacimento di chi ha finanziato o compiuto tale studio
Non ci resta quindi che procedere, sicuri del fatto che alla fine l’unica cosa su cui si può concordare è la pluralità delle prospettive e dei punti di vista su di uno stesso stimolo, e che talvolta anche l’esagerazione caricaturale sia utile per scoprire le fattezze e le forme di ciò che è stato ridicolmente deformato.