I meccanismi di difesa : cosa sono, a cosa servono.
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Penso che il termine “meccanismo di difesa” sia molto diffuso nel linguaggio comune, almeno quanto l’uso improprio di “paranoia” e “schizofrenico”. In questo caso però, almeno una base condivisa esiste, anche senza una cultura specifica : questi meccanismi ci difendono da qualcosa.
E da cosa, in particolare?
Lungi da me tediare chi legge (sia per incondizionato rispetto, sia per il rischio di annoiare anche me stesso nell’atto di scrivere, eventualità che genererebbe una certa fatica nel sintetizzare i concetti), ma mi piacerebbe provare ad elencarli esemplificandoli a partire da una situazione ipotetica.
Anzitutto, il meccanismo di difesa può essere definito come una strategia di fronteggiamento dall’angoscia inconscia , che se emergesse alla coscienza potrebbe produrre disequilibri e sofferenze. Succede quindi che, per una serie di fattori molto diversi tra loro (di cui potete certamente trovare esaustive spiegazioni in quel genere di testi che dopo un migliaio di pagine introducono la frase “…per esigenze di brevità, si rimanda ad altre letture in bibliografia”), l’Io (ossia l’istanza psichica che deve mediare tra gli impulsi e la censura) decida di utilizzare una o più strategie per mantenere il controllo della situazione ed evitare pericolose escalations di ansia e preoccupazioni.
Fin qui parrebbe tutto prevedibile, quasi come i meccanismi di difesa mutuassero il motto della polizia di Los Angeles,
“to protect and serve”
La realtà però è molto più complessa della teoria, ed infatti capita con una certa frequenza che questi protettori dell’integrità psichica agiscano in modo controproducente per la persona. Si arriva quindi a dare una prima definizione di questi meccanismi, in letteratura suddivisi in :
- Propri delle nevrosi (molto vicini alla salute mentale)
- Propri dei quadri borderline (una via di mezzo tra normalità e franca patologia)
- Propri dei quadri psicotici (già più gravi)
Naturalmente deve essere considerato che queste difese sono accessibili per l’esperienza psichica di ognuno di noi, e ciò che distingue l’uso sano da quello meno sano è la rigidità, inflessibilità, immutabilità e prevedibilità della loro comparsa in situazioni di vita.
Decido in questo contesto di utilizzare, ai fini del nostro esempio, la classificazione di Eman Vaillant (1977), che li ripartisce in quattro categorie :
- Difese patologiche (permettono di riorganizzare l’esperienza con l’ esterno, eliminando la necessità di contatto con il reale) : conversione fisica, proiezione psicotica, diniego, distorsione della realtà, proiezione estrema, scissione.
- Difese immature (diminuiscono l’ansia e l’angoscia nei soggetti adulti ma sono fortemente inappropriate) : acting out, ricorso alla fantasia, idealizzazione, introiezione, aggressione passiva, identificazione proiettiva, proiezione, somatizzazione, pensiero magico.
- Difese nevrotiche (anch’esse diminuiscono gli stati di tensione nel breve termine, ma possono contribuire a un deterioramento nelle relazioni sociali, lavorative e nel benessere personale) : spostamento, dissociazione, ipocondria, razionalizzazione, intellettualizzazione, isolamento, formazione reattiva, regressione, repressione, annullamento retroattivo, ritiro.
- Difese mature (producono soddisfazione e benessere attraverso il loro ricorso, e sono un buon punto di mediazione tra impulso e pensiero, oltre ad essere socialmente premiate) : accettazione, altruismo, anticipazione, coraggio, autoregolazione emotiva, indipendenza emotiva, perdono, gratitudine, umiltà, umorismo, identificazione sana, compassione, autodisciplina, pazienza, rispetto, sublimazione, tolleranza.
Entriamo dunque nel vivo. L’esempio in questo caso sarà costituito dal caso di una giovane donna cresciuta in una famiglia di valori tradizionali che ha posto molta enfasi sulla generatività e sulla costituzione di un nucleo familiare come obiettivo principale per la vita di una figlia.
Tale figlia, però, è (con vario grado di consapevolezza) contraria ad avere dei figli e ad accasarsi : vorrebbe rimanere libera più possibile, e posticipare l’unione magari dopo la realizzazione professionale. Palesare questo pensiero entrerebbe però in conflitto con il suo schema di valori. I meccanismi di difesa agiscono in questo caso per evitare che l’angoscia – costituita dallo scontro tra il totale desiderio di autonomia e indipendenza e il desiderio di conformarsi al modello familiare – emerga in tutto il suo clangore.
La ragazza può quindi inconsapevolmente ricorrere alle difese patologiche :
- Conversione fisica : iniziare ad accusare forti dolori, ad esempio, all’apparato riproduttivo o al seno
- Proiezione psicotica : proiettando il contenuto ingestibile su qualcosa di immateriale e generalmente persecutorio, ad esempio convincendosi che gli alieni dell’Area 51 desiderano che rimanga single in quanto automa costruito nella base segreta
- Diniego : rifiutando completamente la realtà esterna, ad esempio sostenendo di non essere né donna né uomo
- Distorsione della realtà : per meglio adattarla al proprio mondo interno, ad esempio credendo che non esistano uomini in grado di amarla abbastanza da renderla fertile
- Proiezione estrema : per rifiutare completamente un aspetto o una parte di sé ed attribuirlo integralmente a qualcun altro, ad esempio giudicando in maniera feroce le donne che, nella sua stessa condizione ed età, non si sono ancora sposate e non hanno ancora avuto figli
- Scissione : eliminando l’ambivalenza tra aspetti buoni e meno buoni di sé, proiettando negli altri quelli sgraditi per conservare di sé stessa solo quelli buoni, come nel caso in cui ella consideri tutte le donne come sciagurate irresponsabili percependosi unica persona seria e morigerata
O più auspicabilmente alle difese immature :
- Acting out : agire impulsivamente senza avere coscienza di ciò che abbia prodotto tale comportamento, ad esempio ubriacandosi o assumendo sostanze stupefacenti senza la consapevolezza del fatto che stesse tentando di trovare sollievo dal conflitto
- Ricorso alla fantasia : un ritiro all’interno di sé stessi in un mondo fantastico che possa sopperire alla dura realtà, ad esempio sognando fortemente di essere in un’altra famiglia più tollerante e liberale
- Idealizzazione : attribuzione di qualità ideali ad un oggetto od una persona, per evitare di percepirne le qualità anche negative, ad esempio elogiando in modo fanatico le coetanee che possano riuscire sia nel lavoro che nella famiglia
- Introiezione : ossia incorporando in sé stessa qualità ed attributi altrui considerati come positivi, ad esempio iniziando a parlare e comportarsi come la sorella maggiore già da tempo mamma e moglie
- Aggressione passiva : un modo indiretto e sottilmente svalutante di aggredire qualcuno o qualcosa, come nel caso in cui dicesse ad una collega neomamma che quasi certamente il rapporto di coppia con suo marito si deteriorerà, date le modificazioni corporee della gravidanza, e che stenta a riconoscerla rispetto all’avvenente ragazza che era prima di sposarsi
- Identificazione proiettiva : ossia proiettando aspetti e parti di sé negativi su qualcun altro, inducendolo a comportarsi in conformità con le aspettative, ad esempio incalzando un’amica in una serie di domande sul perché non sia ancora sposata e perché non sia ancora madre, inducendo in essa una irritata risposta inerente alla libertà personale, per poter poi agganciarsi a questa e poter sostenere di essere stata sempre certa delle sue qualità negative
- Proiezione : una variante molto meno grave per cui si attribuiscono ad altri i contenuti interni spiacevoli, ad esempio sostenendo che il vero responsabile è il suo compagno, privo di attitudine paterna
- Somatizzazione : utilizzare il corpo per manifestare il disagio interno, come ad esempio sviluppare misteriose malattie autoimmuni, rash cutanei, cefalee..
- Pensiero magico : rituale, propiziatorio, sconnesso con la realtà, come l’essere convinta che quest’anno non sia adatto ad un matrimonio a causa degli astri e del bioritmo
O ancor più auspicabilmente, alle difese nevrotiche :
- Spostamento : trovando un oggetto dalle qualità neutrali su cui spostare l’angoscia, come nel caso dello sviluppo di una fobia irrazionale per il latte vaccino o per gli anelli al dito
- Dissociazione : una modifica breve e transitoria della propria identità per posporre il pensiero angoscioso, ad esempio estraniandosi dalla realtà con un forte senso di sganciamento dall’ambiente circostante
- Ipocondria : rivolgendosi al corpo per sfuggire all’angoscia originaria, come nel caso in cui la ragazza ricorresse a frequentissime visite ginecologiche e fosse convinta di essere infertile
- Razionalizzazione : raccontando a sé stessa che in fondo non è così importante avere dei figli, e che può vivere bene anche come donna single
- Intellettualizzazione : molto simile alla razionalizzazione, prevede l’accesso ad un background culturale per portare avanti la convinzione difensiva, ad esempio ricordandosi della percentuale di donne che hanno aborti spontanei o del numero di matrimoni conclusosi in divorzi dopo poco tempo
- Isolamento : per isolare l’angoscia dal contenuto, come nel caso in cui parlasse ad un amico, con grande distacco e anaffettività, della sua condizione di donna schiacciata tra i valori tradizionali e il desiderio di autonomia, senza però “colorire” emotivamente il discorso
- Formazione reattiva : attraverso il ribaltamento del pensiero angoscioso originario, anche tramite compulsioni (ossia atti imposti dall’ossessione soggiacente), come quello che potrebbe essere costituito dall’iniziare ad acquistare un corredo per un bebé, mostrandosi apparentemente felice e speranzosa per una gravidanza senza intoppi
- Regressione : ritornare a modi di funzionamento propri di età precedenti, ad esempio comportandosi come una teenager nel vestire e nel parlare
- Repressione : reprimendo volontariamente il conflitto interiore e manifestando amnesie o vaghezza quando direttamente confrontata sulla questione
- Annullamento retroattivo : una serie di atti volta ad “annullare” simbolicamente il pensiero o il comportamento nocivo, come nel caso in cui a seguito di un lungo e soddisfacente viaggio in Asia la ragazza decidesse di iniziare un corso pre-parto
- Ritiro : inteso come ritiro dai contesti sociali e familiari, per evitare di toccare troppo frequentemente la questione conflittuale
E certamente saremmo contentissimi se ricorresse alle difese mature :
- Accettazione : accettando il fatto che in lei convivono aspetti di tradizione e di indipendenza, che non necessariamente devono essere in contrasto tra loro
- Altruismo : dedicandosi al benessere degli altri
- Anticipazione : anticipando le possibili conseguenze delle proprie scelte, in senso positivo e negativo
- Coraggio : la manifestazione di sé come persona unica e irripetibile, anche se talvolta esposta alle critiche altrui
- Autoregolazione emotiva : la capacità di rimanere in un buon equilibrio mentale con il solo supporto di sé
- Indipendenza emotiva : mantenendo il suddetto equilibrio anche senza incentivi e incoraggiamenti esterni
- Perdono : la capacità di perdonarsi per i propri aspetti egoistici e infantili, e per quelli normativi e leggermente persecutori della famiglia d’origine
- Gratitudine : ad esempio attraverso l’espressione di vivo apprezzamento per le risorse personali e familiari, pur in presenza di conflitti
- Umiltà : riconoscere i propri limiti e i propri pregi, senza ricorrere a presentazioni esaltate di sé
- Umorismo : scherzare sul fatto, ad esempio, di essere una donna a cui piace il flirt e l’autonomia domestica
- Identificazione sana : identificandosi con un modello apprezzato di persona, ad esempio una donna single che non si è pentita della sua scelta ma ne ha fatto un punto di forza
- Compassione : la capacità di riconoscere la sofferenza altrui e tentare di porvi rimedio, come nel caso in cui pur rimanendo convinta delle proprie scelte capisse fino in fondo il dolore familiare per le aspettative disattese
- Autodisciplina : mantenendo una buona capacità di prendersi cura di sé, senza eccessi od esagerati rigori
- Pazienza : la capacità di aspettare non perdendo la fiducia, come nel caso della realizzazione personale
- Rispetto : come riconoscimento del valore altrui anche in disaccordo con il suo pensiero, ad esempio rispettando i valori tradizionali pur non assimilandoli
- Sublimazione : ossia “distillando” in modo positivo proprio ciò che parrebbe non andare, come nel caso in cui questa donna decidesse di sfruttare la propria autonomia e mancanza di vincoli sentimentali per partecipare a missioni umanitarie o assistenza ai bisognosi
- Tolleranza : quella capacità di tollerare qualcosa di sgradito, senza sentirsene annientata o infastidita, ad esempio tollerando che in molti convivi familiari il discorso si sposti spesso sulle sue scelte di vita
Abbiamo potuto vedere quindi come a partire da una stessa situazione di conflitto interiore angoscioso, la persona (per sue caratteristiche) possa appellarsi a meccanismi di difesa molto diversi tra loro. Se, per puro caso, questa ragazza decidesse di effettuare una consulenza psicologica, l’esame dei suoi meccanismi di difesa potrebbe dirci molto della sua struttura di personalità, dei propri bisogni, della proprie risorse e fragilità.
È indubbio che non tutto si presenti così nettamente agli occhi (e alle orecchie) dello psicologo, considerando nuovamente il fatto che spesso i meccanismi di difesa agiscono in maniera agonistica tra loro, ossia uno rinforza l’altro. L’analisi dei meccanismi di difesa rimane comunque, a mio avviso, uno degli aspetti più affascinanti della professione psicologica che, al di fuori di vignette cliniche e caricature, è molto più complessa di ogni possibile esemplificazione.
Bibliografia :
Freud, A. (trad. it. 1967). L’Io e i meccanismi di difesa. Martinelli Editore, Firenze.
McWilliams, N. (2012). La diagnosi psicoanalitica. Edizioni Astrolabio, Roma.
Vaillant, George E. (1977). Adaptation to life . Little and Brown, Boston.