Attività  svolte

Attività svolte

 

Diagnosi e consulenza

Il processo diagnostico costituisce la prima base per orientare qualunque tipo di valutazione e di intervento. Attraverso il colloqui clinico si vanno a indagare aree fondamentali della persona, sia dal punto di vista strutturale che funzionale, dell’ambiente di riferimento (negli aspetti sociali e relazionali oltre che lavorativi/formativi) e delle risorse a disposizione per fronteggiare gli eventi di vita. L’iter diagnostico comporta il passaggio da momenti di narrazione più libera e spontanea ad altri di specifica focalizzazione su uno o più ambiti, con l’eventuale (ma non obbligatorio) utilizzo di materiale testistico ; al termine della raccolta delle informazioni lo psicologo ipotizza una diagnosi in termini generalmente differenziali (ossia risultante da comparazione tra più categorie di disturbi o tipologie di strutture di personalità ) e, a seconda degli obiettivi concordati, può fornire una restituzione al paziente o pianificare con esso un intervento di ampiezza e durata variabile a seconda del caso.


Pianificazione ed intervento

L’intervento psicologico può avere forme e tempi variabili , dipendenti sia dal soggetto richiedente sia dagli obiettivi. Può capitare che tali obiettivi siano inizialmente sfumati e non definibili, o che qualcosa che viene riportato come semplice risulti essere invece molto complesso ; sarà  pertanto necessario, oltre all’inquadramento diagnostico precedentemente riportato, chiarire quali siano le aspettative, le fantasie, i desideri legati al trattamento. Tenuto conto di tali aspetti, il terapeuta e il paziente concordano la frequenza di incontro e gli aspetti contestuali (legati agli orari, allo spostamento degli incontri o eventuale annullamento, all’onorario  e la modalità  di pagamento..) e avanzano dalla fase di valutazione e pianificazione a quella di intervento, che si configura, nel caso del singolo, come

supporto nella costituzione di una migliore conoscenza di sè, delle proprie dinamiche interiori, delle proprie relazioni con gli altri, delle risorse accessibili e potenzialmente inespresse al fine di alleviare od eliminare il disagio riferito, nella piena coerenza del proprio contesto e ambiente di vita e della propria capacità  di scelta e autodeterminazione

La prospettiva psicodinamica in questo caso pone l’accento su una minore direttività e non orienta a priori la direzione dell’intervento, lasciando al paziente l’autonomia per dirigersi verso le aree percepite come problematiche o inespresse ed affrontare con lo psicologo significati più reconditi che possano suggerirne l’origine e la soluzione.


Multidisciplinarietà

Mente e corpo risultano inscindibilmente uniti e in grado di influenzarsi reciprocamente, ma anche la persona con il suo ambiente. Per questo mi avvalgo della collaborazione di professionisti di altre discipline sia per consulenza che per fornire al paziente una migliore gestione e risoluzione del suo disagio, laddove sia necessario, in un’ottica di continuo e proficuo confronto sia con le professionalità  medico-sanitarie che educative e sociali.