Come iniziare

Da sapere

  • Il primo contatto può avvenire telefonicamente, attraverso una richiesta di appuntamento via mail o direttamente dal form su questo sito. Viene concordato un appuntamento (generalmente entro le due settimane dalla richiesta) che dura circa 60 minuti, in cui ci si conosce e si prova a comprendere quali siano le questioni centrali più importanti. A seguito del primo appuntamento, saranno necessari altri tre o quattro incontri (distribuiti settimanalmente) in cui si approfondiranno le questioni emerse durante l’incontro iniziale e saranno proposti alcuni test, se necessario. Questo è il momento migliore per fare domande e raccogliere informazioni, per poter avere ben chiaro ciò che è possibile ottenere e ciò che invece può richiedere un eventuale lavoro multiprofessionale, ad esempio con la collaborazione di uno Psichiatra.

 

  • Una volta conclusa la fase di conoscenza e valutazione preliminare, è possibile concordare un progetto terapeutico in cui si sceglie la modalità di intervento (supportivo o di psicoterapia psicoanalitica) , la frequenza degli incontri e gli aspetti contrattuali.

 

  • A seguire, e prima dell’inizio dell’intervento psicologico, si firmerà il contratto terapeutico, ossia un impegno formale nel rispetto della frequenza, del pagamento, delle modalità di cancellazione o spostamento delle sedute, dei contatti al di fuori dello Studio. Il contratto terapeutico permette di avere ben chiari tutti gli aspetti dell’intervento che rimarranno stabili ed esprime la volontà ad impegnarsi per il raggiungimento di un maggiore benessere e degli obiettivi che ci si è posti.

 

  • Dopo questo momento più “burocratico” , ha inizio l’intervento psicologico.

 

Come funziona la psicoterapia psicoanalitica?

 

La psicoterapia a orientamento psicoanalitico si propone di identificare le cause inconsce che stanno alla base delle difficoltà e dei problemi del paziente, che vengono messi in luce e superati. Molti sintomi quali la depressione, i pensieri e i comportamenti di natura ossessiva, le inibizioni e i disturbi della sessualità, i problemi nella creazione e mantenimento delle relazioni personali e le difficoltà nel lavoro e nell’apprendimento vengono trattati efficacemente attraverso la psicoterapia.

Risulta importante però notare che , nel caso la psicoterapia sia troppo breve o non sia presente una forte motivazione al cambiamento, sarà più difficile per la persona riuscire a diventare terapeuta di sé stesso/a. Questo potrebbe portare ad una scomparsa dei miglioramenti ottenuti, e la necessità di effettuare una seconda o terza terapia. Alcuni pazienti interrompono o concludono la psicoterapia nel momento in cui i sintomi più invalidanti (o gli aspetti di sé più difficili da tollerare) vengono alleviati e la qualità di vita è diventata accettabile, per poi riprendere in un momento seguente nel momento in cui si avverte la necessità di aiuto.

L’obiettivo di una psicoterapia psicoanalitica è quello di aiutare la persona a trovare un modo nuovo per affrontare le fatiche e gli aspetti più difficili del rapporto con il mondo circostante, creare una narrazione personale in cui gli eventi passati vengano riconosciuti e accettati per la loro influenza ma non siano determinanti in modo rigido nella vita presente, riuscire a risolvere od alleviare sintomi psicologici e trovare maggiore soddisfazione nel lavoro e nella vita di relazione. Qualora il paziente avvertisse la necessità o il desiderio di un cambiamento più radicale della propria personalità, è ipotizzabile intensificare la collaborazione terapeutica con una maggiore frequenza di trattamento ed uno spostamento verso la polarità più propriamente psicoanalitica della terapia.