Il rapporto col nostro corpo : come lo percepiamo, come vogliamo che sia (parte II)

Il rapporto col nostro corpo : come lo percepiamo, come vogliamo che sia (parte II)

 

Una buona capacità di prendersi cura del proprio corpo è condivisibilmente indicativa di un certo equilibrio psicologico : controllare il proprio stato di salute con regolarità, seguire le terapie indicate in caso di malessere o malattia, praticare attività fisica costante e mangiare in modo vario, non dimenticando di concedersi una buona quota di frivolezza, accontentandosi anche nei bisogni più superficiali (prodotti cosmetici o la cura nell’abbigliamento, ad esempio).

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Il rapporto col nostro corpo : come lo percepiamo, come vogliamo che sia (parte I)

 

Il rapporto con il corpo inizia nel momento in cui veniamo al mondo, in cui ci separiamo forzatamente dalla fusione fisica con la madre. Questo corpo inizialmente grinzoso, fragile e ancora privo di lineamenti e fattezze definiti, ci permette di comunicare con chi ci sta intorno e legge i segnali che esso invia.

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Smettere di fumare – Le sei cose da sapere (ed altre da dimenticare)

 

Se l’abitudine al fumo fosse semplicemente portatrice di danno e malessere, il genere umano l’avrebbe abbandonata già da secoli. Invece no, il fumo di sigaretta costituisce ad oggi un problema sul quale si concentrano ingenti sforzi da parte delle istituzioni, delle associazioni e di semplici persone che lottano per la disassuefazione.

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Il ruolo della dieta chetogenica nel disturbo bipolare 2 : meno pillole e più bacon?

 

Credo possa essere utile, prima di introdurre i risultati di uno studio recente sul legame tra regime alimentare e possibilità di controllo non farmacologico dei sintomi, tracciare una differenziazione sostanziale tra disturbo bipolare di tipo 1 e 2 , così come suggerito dal DSM-IV-TR

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Quel malessere viscerale : il rapporto tra la flora intestinale e il benessere psicologico

 

Nell’ambito della psicologia si ha spesso la tendenza ad attribuire le cause di un disagio interiore, come la depressione o i disturbi ansiosi, a fattori legati alla personalità, all’ambiente circostante – inteso come luogo delle relazioni interpersonali e del coinvolgimento con l’esterno –  o a schemi di pensiero e comportamento cristallizzati nel tempo. Quando ci si affaccia al mondo della ricerca scientifica in ambito medico, lo si fa perlopiù per dimostrare l’efficacia di un approccio psicoterapeutico o per riuscire a dimostrare l’esistenza di una condizione psicopatologica come legata a fattori genetici.

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